Fiscalità nel Terzo settore, nominata una commissione per l’autorizzazione europea

Nuovo passo in avanti per l’approvazione del pacchetto fiscale della riforma del Terzo settore. È stato infatti nominato il nuovo Comitato Scientifico per la promozione dell’economia sociale nei rapporti internazionali che si occuperà anche di seguire il processo di autorizzazione della Commissione europea. Istituito con il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali n. 200 del 14 ottobre 2021 e presieduto da Francesca Balzani, è composto da Enrico Carloni, Antonio Fici, Luca Gori, Fiorenza Lipparini, Gianluca Salvatori, Gabriele Sepio, Maria Francesca Sicilia e Flaviano Zandonai. Il comitato, la cui durata non può superare la permanenza in carica del ministro, opera presso il Gabinetto del ministro, a supporto ed in stretto coordinamento con l’ufficio del consigliere diplomatico e la Direzione generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese.

Nello specifico, il comitato scientifico ha il compito di seguire il processo di autorizzazione del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (art. 108, comma 3) delle disposizioni contenute negli articoli 16 e 18 del decreto legislativo sull’impresa sociale (dl 112 del 3 luglio 2017) e degli articoli 77, 79, comma 2 bis, 80 e 86 del codice del Terzo settore (dl 117 del 3 luglio 2017).

Per svolgere il suo lavoro, la Commissione può interloquire con le Regioni, le autonomie locali e con l’associazione di enti del Terzo settore più rappresentativa sul territorio nazionale (ad oggi il Forum Nazionale del Terzo Settore). Ai componenti del Comitato scientifico non spetta alcuna indennità, gettone, rimborso spese o compenso di alcun tipo.

Gli altri compiti assegnati sono:

  • formulazione di proposte, svolgimento di attività di analisi ed elaborazione di documenti, in relazione ai seguenti ambiti di azione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali;
  • elaborazione e sviluppo del programma di presidenza italiana nel 2022 del Comitato dei seguiti della dichiarazione di Lussemburgo
  • implementazione e declinazione del Piano d’azione europeo sull’economia sociale;
  • sviluppo delle collaborazioni bilaterali fra Stati sui temi dell’economia sociale;
  • sviluppo della cooperazione multilaterale nel contesto europeo ed internazionale sui temi dell’economia sociale

Fonte: Lara Esposito – Cantiere Terzo Settore

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