Un’estate serena per i piccoli amici ucraini

Un contributo affinché anche i minori in fuga dall’Ucraina, ospitati temporaneamente in Valle d’Aosta, possano partecipare ad attività di centri estivi. Ad erogarlo, con uno stanziamento iniziale di 22.500 euro, sarà il Fondo “Valle d’Aosta per l’Ucraina”, gestito dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta in partenariato con il CSV-Valle d’Aosta, la Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Cpel/Celva, che nei mesi scorsi con la relativa raccolta fondi ha raggiunto la quota complessiva di 93.659 euro.

Per ogni minore ucraino è previsto un contributo sulla quota di partecipazione ai centri estivi pari a un massimo di 150 euro a settimana per un massimo di tre settimane per minore da realizzarsi nel corso dell’estate 2022. Nel caso di frequenza a tempo parziale alle attività dei centri estivi (“mezza giornata”), la durata può essere incrementata, prevedendo un contributo massimo settimanale pari a 100 euro e una spesa complessiva massima per ogni minore coinvolto di 450 euro.

Il contributo sulla quota di partecipazione verrà versato direttamente agli Enti del Terzo settore, compresi enti religiosi e oratori, che organizzano attività di centro estivo. Potranno presentare richiesta di contributo sulle quote (inclusive di eventuali spese accessorie di mensa o altro) alla Fondazione comunitaria compilando l’apposita modulistica in allegato al presente bando. I contributi verranno erogati alla presentazione delle pezze giustificative comprovanti le spese sostenute.

Il bando specifica che non verranno concessi contributi superiori a quelli previste dalle tariffe ordinarie definite dagli enti organizzatori.  Vige inoltre il divieto di “doppio finanziamento”: il contributo richiesto non potrà fare riferimento alla quota di partecipazione eventualmente già rimborsata con fondi pubblici (es. dalle Unités des Communes e da singole amministrazioni comunali) o altre organizzazioni (es.  il CSV-Vda).

La domanda di contributo potrà essere presentata “a sportello”, fino al 19 agosto 2022, indirizzando la richiesta (modulo) al seguente indirizzo: fondazionevda@pec.it. I contributi verranno assegnati seguendo l’ordine cronologico delle richieste fino a esaurimento dei fondi disponibili. La copertura iniziale prevista è pari a 22.500 euro.

Stanziati dei fondi anche per attività di accompagnamento all’accoglienza lunga e attività ludico-ricreative

Il Comitato di gestione del fondo, inoltre, ha stanziato 7.000 euro a sostegno di attività di accompagnamento all’”accoglienza lunga” (tutoraggio) realizzate da Odv/Aps a favore delle famiglie ucraine in fuga dalla guerra, con un massimo di 1.000 euro per ciascuna delle associazioni coinvolte nella rete di “tutorato” coordinata dal CSV-Valle d’Aosta, a esclusione delle cinque che hanno già ottenuto analogo contributo.

Infine, il Comitato ha stanziato anche 3.000 euro per la realizzazione di attività ludico-ricreative e di integrazione sociale a favore di ucraini nelle fasce d’età 15-25 anni, assegnati con incarico diretto alla Cittadella dei giovani affinché possa predisporre un programma di dettaglio delle attività e il relativo piano finanziario. Suddetto programma dovrà prevedere almeno tre incontri, di cui due da intendersi come attività da realizzare all’esterno della Cittadella (esempio escursioni o gite).

Si ricorda infine che è ancora possibile fino al 30 giugno 2022 richiedere da parte dei privati che ospitano famiglie ucraine un contributo di solidarietà, pari a 150 euro, a parziale sostegno delle spese da loro sostenute. Come sottolineato da Patrik Vesan, Segretario generale della Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta, “nel complesso si tratta di un nuovo stanziamento di 32.500 euro a favore di attività di integrazione sociale rivolte ai minori ucraini e alle loro famiglie, che si sommano ai già 20.000 euro precedentemente messi a disposizione dal Fondo”.

“Il nostro obiettivo – continua Vesan – è di realizzare iniziative concrete volte a onorare in maniera chiara la volontà dei molti donatori valdostani a supporto della permanenza dei profughi, soprattutto dei più deboli. Al contempo, l’intervento relativo ai centri estivi può permettere, qualora ve ne siano le condizioni, di utilizzare eventuali ulteriori risorse pubbliche a disposizione per il sostegno di altre famiglie che necessitano comunque di un aiuto”.

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