La nota ministeriale n. 4581 del 6 aprile 2023 chiarisce alcuni aspetti importanti per gli ETS.
Rispetto all’interesse religioso è indicato che anche se il culto non rientra tra le attività d’interesse generale degli ETS, è possibile che gli ETS operino nel rispetto di valori religiosi purché per il raggiungimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e nell’ambito delle attività di interesse generale previste dalla normativa.
In merito alla possibilità di richiedere specifici profili valoriali per la nomina di cariche sociali, purché non discriminatori e coerenti con la natura e l’identità dell’ente, la nota ministeriale contempla tale possibilità in linea con quanto previsto dall’articolo 26 del Codice del Terzo settore: gli ETS possono subordinare l’assunzione della carica al possesso di specifici requisiti di onorabilità, professionalità ed indipendenza, anche con riferimento a quelli previsti da codici di comportamento redatti da associazioni di rappresentanza o reti associative cui gli enti aderiscono.
Riguardo l’ammissione in un ETS di persone dotate di specifiche caratteristiche, la nota chiarisce che ciò non è in contrasto con il Codice del Terzo settore purché gli eventuali criteri di ammissione siano legittimi e rispettino due questioni: da un lato la necessità di prevedere l’ammissione secondo criteri democratici e non discriminatori; dall’altro l’esigenza di assicurare che gli aspiranti soci condividano le finalità istituzionali dell’ETS. La valutazione deve essere condotta non limitandosi alla singola clausola statuaria, ma con l’esame dello statuto nel suo complesso. È sempre possibile invece prevedere requisiti di condivisione di valori legati alle finalità dell’ETS: si tratta di un requisito rispondente al solo interesse di tutelare i valori su cui si basa l’ente. Non sono invece possibili limitazioni di ammissione, ad esempio di tipo numerico o personale.
